Dove si trova il Monte Bianco?
La notizia fu come un fulmine a ciel sereno:
Le 5 juillet, la compagnie des Guides de Chamonix a arboré le drapeau français au sommet du Mont-Blanc.
Il giornale svizzero Gazette du Valais
riportò queste poche parole il 19 luglio 1860; ad esse si potrebbero aggiungere quelle di un foglio inglese che affermava come le guide, una volta giunte sulla cima, avessero gridato:Vive l’Empereur!(1) Quindi, per la prima volta, la bandiera francese fu issata sulla cima del Monte Bianco, segnando un evento storico.
La ragione?
Con il trattato di Torino del 24 marzo 1860 l’ex Contea di Nizza e la Savoia furono annesse alla Francia, cessando così di essere sotto il controllo del Regno di Sardegna.
Ma non tutta la cima del Monte Bianco. Essendo sempre stato un confine amministrativo interno tra il Ducato di Aosta e quello di Savoia, a seguito della cessione, sarebbe diventato il nuovo confine tra la Francia e il nascente Regno d’Italia. Infatti, gli stessi accordi tra i due Paesi non prevedevano affatto rettifiche di confine in quella zona come, invece, avvenuto e stabilito - con il medesimo trattato di Torino - in maniera chiara e dettagliata relativamente ad altri punti geografici alpini.
Perché, dunque, la Francia innalzò il suo tricolore in vetta? Forse in quel momento si trattava solo di un evento celebrativo per festeggiare la conquista del nuovo punto più alto della Francia, anche se condiviso con un altro Paese.
Forse anche perché il Monte Bianco fu raggiunto per la prima volta da Chamonix e, come oggi, riconosciuto universalmente come legato a tale cittadina la quale, dal 1922, ne ha anche mutato il nome in Chamonix-Mont-Blanc.
Forse, forse, forse...
Sta di fatto che nel 1865, cioè appena cinque anni dopo gli accordi di Torino, Jean-Joseph Mieulet, ufficiale dello Stato Maggiore francese, tracciò un nuovo confine su una mappa, diverso rispetto alle antiche mappe e agli accordi recenti. In questo modo, la cima del Monte Bianco fu esclusa dal territorio italiano.
Quel tracciato, benché in contraddizione con la “Convenzione di delimitazione” del 1861, sarà riprodotto sulle edizioni successive e sarà ripreso più in là anche dall’”Institut Géographique National”, quando questo organismo civile prese il posto di quello militare.(2)
E, a quanto pare, nessuno se ne è reso conto per parecchio tempo. L’Italia continuando a ritenere la vetta condivisa e la Francia considerandola interamente nel suo territorio...
Tutto ciò fin verso la fine del Novecento; la Francia - alla richiesta di approfondimenti da parte italiana - ha riferito che le sue antiche carte sono state perdute durante l’occupazione nazista.
Sul caso si è proceduto per anni tramite la diplomazia. Nel 2021 è arrivata una risposta anche dall’Europa:
La commissione è a conoscenza del contenzioso tra Italia e Francia in merito al confine comune nella zona del Monte Bianco ed accoglierebbe con favore una soluzione rapida e soddisfacente per entrambe le parti”, tenuto presente che “la Corte di giustizia dell’Unione europea ha sottolineato che spetta a ciascuno degli Stati membri determinare l’ampiezza ed i limiti del proprio territorio, in conformità con le regole del diritto internazionale pubblico.(3)
Mentre l’idea allettante, per alcuni, è che il Monte Bianco sia di tutti - e, quindi, di nessuno -, la verità è che la montagna comporta anche una serie di responsabilità e di azioni concrete. La sicurezza, la salvaguardia, il turismo, il soccorso, ecc., infatti, dipendono dalle competenze delle autorità locali, e sarebbe probabilmente egoistico affidarle unicamente a quelle francesi. Di conseguenza, sarebbe opportuno ripristinare il confine storico del Monte Bianco, laddove è stato collocato, naturalmente e di comune accordo, per tanti secoli.
Qualcuno gentilmente informi i nostri amici francesi in merito, con la massima cortesia e rispetto, naturalmente.
Immagine di copertina: particolare tratto da Les guides de Chamouni faisant l’ascension du mont Blanc pour arborer au sommet le drapeau français, le 5 juillet, Le Monde Illustré, 14 luglio 1860.