Il futuro re d’Inghilterra ad Aosta
Una curiosa notizia sembrava circondata da una qualche riservatezza; forse per quella ragione un giornale valdostano la confinò tra la terza e la quarta pagina di un numero pubblicato nell’estate del 1857.
Si trattava, in sostanza, di un breve resoconto del passaggio in Valle d’Aosta di Sua Altezza Reale il sedicenne Edoardo Sassonia-Coburgo-Gotha (1841-1910), principe di Galles e per l’appunto - come sottolineava il periodico - turista in incognito.
In realtà la notizia era di dominio pubblico.
Comunque sia, il futuro Edoardo VII (re d’Inghilterra dal 1901 al 1910) stava compiendo in quel 1857 un viaggio sul continente organizzato appositamente per lui dalla Famiglia Reale: Le voyage continental était autrefois le couronnement de l’éducation des jeunes seigneurs anglais.(1)
Lungo il percorso, che sostanzialmente seguiva il solco del fiume Reno, il giovane conobbe diverse importanti personalità, tra le quali il famosissimo principe Klemens Venzel von Metternich (1773-1859) allora ottantaquattrenne; abile politico e un tempo Cancelliere di Stato dell’Impero Austriaco (1821-1848).
Il suo tour renano - il Rhenish tour
come lo definiva la stampa britannica dell’epoca -(2)
lo condusse fino a Martigny (Svizzera);(3)
il 5 settembre Edoardo partì poi per Chamonix (Savoia) dove si cimentò nell’ascensione del Monte Bianco: fu le plus grand exploit de son voyage; gli fece da guida il celebre dottor Albert Smith, giornalista e scrittore, che lo accompagnò sul ghiacciaio di Les Bossons.(4)
Il futuro monarca entrò successivamente in Valle d’Aosta, il punto più meridionale del suo viaggio.
Edoardo ed il suo seguito giunsero finalmente ad Aosta domenica 13 settembre 1857; il nobile era accompagnato, dit-on, d’un autre prince et de sept personnes.(5)
Si trattava di un gruppetto di coetanei ben selezionati che, insieme al principe di Leinigen(6)
e ad altre persone, lo seguivano in quel tour: impresa che durò tre mesi e che prevedeva proprio Aosta come giro di boa. Alla guida della piccola corte viaggiante c’era, invece, il famoso generale Sir William Codrington (1804-1884), uno dei più brillanti eroi della guerra di Crimea
(1853-1856).(7)
Una parte della stampa britannica dell’epoca criticò la scelta di incaricare uno stratega di quel calibro a far da balia all’erede al trono: un rampollo - il giovane Edoardo - che dopotutto era descritto come “bonario e amabile, dotato di un’indole dolce che attenua la rigidità che si deve al suo rango e che lo rende affabile a tutti coloro che lo frequentano”.
Benché i giornali fossero consci dell’importanza del personaggio scortato, si chiedevano comunque se Codrington - che aveva guidato coraggiosamente le sue truppe in battaglia partecipando all’assedio e alla presa di Sebastopoli (1854-1855) e diventando anche capo delle forze inglesi - non potesse essere sostituito in quell’incarico da un altro tutore: “l’intero Oriente, in varie maniere, è in armi contro di noi” - lamentava un periodico britannico(8)
- “la Cina che resiste, l’India che si ammutina, i generali che muoiono da ogni parte, la vacanza di numerosi posti di comando importanti... e il comandante dell’esercito di Crimea cosa fa? Va in giro per assistere il principe di Galles. Eppure il generale Codrington ha grande fama in Europa: possibile che non abbia alcuna altra ambizione? Si deve credere che sia diventato cortigiano a tal punto che il fatto di guidare il tour del Reno rappresenti per lui un’occasione più importante che comandare, per esempio, un intervento militare contro le rivolte in India?“.
Ma poteva un generale opporsi agli ordini della grande e determinata regina Vittoria, madre di Edoardo?
Codrington non si curò probabilmente più di tanto di quelle notizie che circolavano su di lui da settimane e tirò diritto per la sua strada. Nel caso specifico guidò il corteo fuori Aosta e inforcò la strada che lo avrebbe condotto fino al colle del Gran San Bernardo dove poi passare in Svizzera e raggiungere successivamente Londra.
Al valico il principino scelse un cucciolo di cane San Bernardo, race si renommé qu’on conserve dans cet hospice.(9)
Uno degli uomini al seguito della carovana lo prese con sé sur son cou en le tenant au-devant par le pattes. Ma arrivati a Saint-Maurice, le pauvre petit expira au même instant où il fut déposé.
A quella scena - assicurava il giornale valdostano che aveva raccontato il fatto - Edoardo pianse.
Quel fatto restò certamente nei ricordi del principe, tanto che l’anno dopo, en souvenir de son passage par cette montagne, egli regalò all’Ospizio del Gran San Bernardo un magnifique
pianoforte;(10)
strumento musicale qui, selon l’intention de l’auguste donateur, sera placé dans le salon des voyageurs.(11)
(1) Revue britannique, Recueil international, vol. 2, 1857, p. 494. (2)
North Devon Gazette, 1° settembre 1857. (3)
Courrier du Valais, 9 settembre 1857. (4)
Revue britannique, Recueil international, vol. 2, 1857, p. 494. (5)
L’Indépendant, 18 settembre 1857. (6)
Gazette du Valais, 23 maggio 1858. (7)
Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, 15 agosto 1884. (8)
North Devon Gazette, 1° settembre 1857. (9)
L’Indépendant, 18 settembre 1857. (10) L’Indépendant, 22 giugno 1858. (11)
Le Chroniqueur, 31 maggio 1858.
Immagine di copertina: Edoardo, a destra, e il fratello Alfred nel 1855. Fonte della foto: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Alfie-and-Bertie.jpg#/media/File:Alfie-and-Bertie.jpg
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