La regina delle mele valdostane
Una tra le mille eccellenze della Valle d’Aosta è la mela renetta detta del Canadà: u
n frutto caratteristico ben riconoscibile per la sua particolare buccia giallo-verde-ruggine e per la sua particolare forma.
Non è facile capire quando tale varietà di mela attecchì in Valle d’Aosta, anche se molti indizi farebbero pensare alla metà del XIX secolo.
Nel 1876, infatti, il giornalista François Farinet(1)
ebbe modo di asserire come in quel periodo le renette stavano raccogliendo un certo interesse del mercato, ma che la quantità prodotta in Valle non era affatto sufficiente; da qui lo sprone agli agricoltori ad attivarsi di più invitandoli anche ad avvalersi delle produzioni coltivate nel giardino del Comice Agricole di Aosta presso cui si potevano trovare varie specie di alberi da frutto: que nos campagnards s’en procurent, en fassent des plantations régulières, et il n’auront qu’à s’en féliciter.(2)
La diffusione iniziò, dunque, gradualmente, ma ci volle qualche tempo per giungere ad un importante radicamento locale.
Nel 1904, infatti, il signor Louis Castain, un agricoltore ed apicoltore intelligente e capace, fece a Saint-Pierre, nel suo giardino, un esperimento che gli restituì ottimi risultati.
Egli, infatti, si era procurato ad Aymavilles dei semi di mela renetta che aveva poi seminati nella sua proprietà.
Inutile dire che il tutto germa et produisit de beaux petits plants de pommiers qui ont poussé à merveille.(3)
Nel giro di un anno, Castain aveva messo in piedi un bellissimo vivaio le cui piante cominciarono a dare - come si suol dire - buoni frutti.
Le sue produzioni - tra le quali anche delle poires beurrées
- diventarono ricercatissime, a tal punto che nel 1909 un giornale sottolineava come in quell’eccellente vivaio si potevano trovare esemplari di alta qualità.(4)
Il lavoro di Castain - di cui sappiamo perché annotato nelle cronache, così come anche quello di altri valdostani di cui la stampa, però, purtroppo non narra - funzionò bene e la renetta diventò una realtà importante nell’economia valdostana tanto che perfino dall’estero si mosse un certo interesse.
Nel 1921, infatti, c'era chi si chiedeva quale fine avesse fatto la frutta nostrana dato che correva voce che molta di questa avesse preso la strada verso la Germania entassés avec soin dans de solides paniers.(5)
Comunque sia, la produzione valdostana crebbe a tal punto che nel corso del 1923 dalla stazione ferroviaria di Aosta furono caricati ben 180 vagoni di fruits d’hiver
(renette, pere martin sec, ecc.) e 100 altri nelle stazioni della bassa Valle; 30.000 quintali di merce per un valore totale di 4-5 milioni di lire (cioè tra i 3.850.000 e i 4.800.000 euro di oggi) che andava diviso tra produttori e commercianti.(6)
La cosa, ovviamente, spinse subito a incrementare il settore.(7)
Nel 1926 un tecnico agrario del Trentino, inviato dal Ministero dell’Agricoltura, elogiò il lavoro fatto in tal senso asserendo anche che un impegno maggiormente curato e mirato avrebbe potuto addirittura far superare les produits des plus riches Vallées du Trentin, qui obtiennent des plantes tout leur bien être.(8)
Effettivamente, la prospettiva era allettante dato che, come detto, in Valle d'Aosta la produzione locale di mele e di pere - reinettes, raventzes, brunettes, Calvines, Martin Sec, Beurts et Bons, Beurrées de l’hiver
- faceva guadagnare, come ebbe modo di asserire qualcuno, dei beaux billets de Mille.(9)
Con la Seconda guerra mondiale, purtroppo sia la produzione, sia il commercio delle mele renette subirono un contraccolpo; ma dopo il conflitto il settore tornò gradatamente a riconquistare sul mercato le posizioni guadagnate in passato: nel 1957, infatti, la sola produzione di mele renette era quantificabile tra i 12 e i 14 mila quintali annui.(10)
Insomma, il frutto nostrano era tornato a conquistare il mercato... raggiungendo negli anni successivi un ruolo fondamentale e prestigioso tra i prodotti di eccellenza della Valle d’Aosta.
(1) Politico, imprenditore, insegnante, giornalista..., François Farinet (1854-1913) ricoprì la carica di deputato dal 1894 al 1909. (2) L’Echo du Val d’Aoste, 18 agosto 1876. (3) Le Mont-Blanc, 27 ottobre 1905. (4) Le Mont-Blanc, 17 dicembre 1909. (5) Le Mont-Blanc, 7 ottobre 1921. (6) Le Duché d’Aoste, 3 dicembre 1924. (7) Le Duché d’Aoste, 18 marzo 1925. (8) Le Mont-Blanc, 23 aprile 1926. (9) Le Mont-Blanc, 8 novembre 1929. (10) Le Pays d’Aoste, 10 dicembre 1957.