Le grandi manovre di un tempo...
A fine Ottocento la presenza di caserme in Aosta e nel resto della regione non era una realtà ben presente e consolidata come quella registrata nel secolo successivo.
In città, infatti, esisteva solo la piccola caserma Beltricco (1887) che si ergeva al Plot, area oggi in parte occupata da piazza della Repubblica.
Dunque, la mancanza di spazi idonei stabili costringeva i militari a raggiungere la Valle d’Aosta per compiere le loro manovre solo sporadicamente, perlopiù durante il periodo estivo e solo per qualche settimana; e ogni tanto anche d’inverno.(1)
L’arrivo di così tanti soldati, tra i quali sempre gli Alpini, rappresentava per la città un momento importante per il commercio, dato che nei momenti di libera uscita i militari si riversavano nelle vie cittadine per mangiare e per divertirsi contribuendo, così, a sostentare l’economia locale.
Comprensibile, quindi, leggere tra le pagine dei giornali valdostani la contentezza di poter ospitare sul territorio le varie truppe.
Nel 1883, infatti, un foglio locale si felicitò nell’apprendere che l’autorità militare aveva deciso che sarebbero ritornate in zona les compagnies alpines; nous serions bien heureux d’avoir de nouveau parmi nous nos braves alpins et leurs sympathiques officiers, asserì un giornalista.(2)
Tre anni dopo, l’arrivo dei soldati (Alpini e militari della Brigata Calabria(3)) - accampati a Saint-Martin-de-Corléans e a Crou - fu oggetto di grande festa alla fine delle manovre militari.
Presso i campi, per l’occasione, furono organizzati momenti di musica, di danza, di gioco, iniziative che durarono fino a notte inoltrata.
Il giorno successivo, poi, il generale Civitelli passò in rivista le truppe che sfilarono ai piedi della statua del Re Cacciatore alla presenza di una gran folla di aostani, heureux et fiers de l’allure martiale de ces nobles enfants de la nation, honneur et force de la patrie.(4)
Nel 1890 l’Esercito italiano decise di avvalersi ancora delle montagne valdostane per le proprie esercitazioni. Ecco la notizia, sempre accolta con grande entusiasmo:
Grandi manovre estive.
- Ottima notizia per i nostri commercianti è questa, che secondo ogni probabilità, noi avremo in Aosta, nel prossimo luglio, un campo di brigata, come nel 1886, ed anche assai meglio, poichè, oltre all’esservi una batteria d’artiglieria ed uno squadrone in più del 1886, tutta quella truppa, che avrà il suo campo stabile ad Aosta per venti e più giorni, sarà allogata non più due chilometri distante, ma nella vicinanza immediata della città. Anzi, un reggimento per turno sarebbe accantonato nella città e I’altro accampato poco al di là del Monte Bianco (l’”Hôtel”, s’intende),(5) ed a metà campo si darebbero iI cambio.
Negli ultimi giorni vi sarebbero ancora, in soprappiù, ben quattro battaglioni alpini.
Che animazione, che movimento nella nostra Aosta! e che pioggia benefica nelle tasche degli esercenti e di tutti quanti i commercianti, piccoli e grandi!
E musica su tutta la linea!
Con questa lieta speranza, prepariamoci ad essere degni ospiti del nostro bravo esercito, perché, nel loro partire, quelle truppe possano portare con sé, come portarono Ie altre del 1886 e del 1883, un grato ricordo del nostro paese.(6)
In quel luglio del 1890 il campo di brigata - che durò una ventina di giorni, più otto giorni di campo mobile - oltre a insediarsi nelle zone citate, accantonò anche all’interno della città.
Due reggimenti di fanteria, infatti, furono accampati I’uno in piazza d’armi,(7)
l’altro nella zona dell’Archet;(8)
in città trovarono spazio anche uno squadrone di cavalleria e due batterie di artiglieria.
Gli ultimi giorni di vita del campo ospitarono, inoltre, l’arrivo di quattro battaglioni alpini, una batteria da montagna ed una compagnia di minatori: Noi siamo sicuri che la cittadinanza di Aosta si mostrerà degna ospite del nostro bravo esercito, ed in questa speranza auguriamo pure buoni affari ai nostri esercenti e commercianti
- così concludeva la cronaca un giornale dell’epoca.(9)
(1) Le Valdôtain
del 4 novembre 1892 informava che due compagnie di fanteria del 73° Reggimento, la 3a e la 4a, erano partite da Cuorgnè (TorinoI) il 31 ottobre per raggiungere Pré-Saint-Didier e per rimanervi fino all’aprile successivo. (2) Le Patriote, 7 settembre 1883. (3) Le Patriote, 7 settembre 1883. Unità dell’Esercito italiano attiva dal 1861 al 2005 come 60° Reggimento fanteria “Calabria”. Il suo inquadramento fu anche per un certo periodo denominato Brigata meccanizzata “Aosta”. (4) L’Echo du Val d’Aoste, 6 agosto 1886. (5) L’albergo Mont-Blanc si ergeva lungo l’attuale Corso Battaglione Aosta, poco più ad oriente del Palazzo Cral-Cogne. (6) L’Alpino, 9 maggio 1890. (7) Attuale piazza della Repubblica ed ex-caserma Testa Fochi. (8) Quadrilatero - allora non occupato da strutture - corrispondente all’area posta ad est dei giardini Emilio Lussu (giardini pubblici) fino alle mura romane. (9) L’Alpino, 13 giugno 1890.