Nel cuore di Aosta, un parco scomparso e un amore perduto
Le trame del tempo incidono il loro segno in ogni angolo del mondo, anche nella piccola Aosta.
Tanto per fare un piccolo esempio, come rimarcato dallo storico Lin Colliard, il quadrilatero oggi delimitato dalle vie del Collegio, Festaz, Ribitel, e piazza Narbonne un tempo si estendeva come una vasta area verde, un
verger(1) scomparso nel vortice degli anni.
Una parte di questa terra(2)
apparteneva alla famiglia dei conti Sarriod de La Tour, la cui palazzina è ancora oggi presente e si affaccia all’incrocio tra piazza Chanoux e viale Conseil des Commis.
In questo spazio, e più in generale all’interno della proprietà, sovente si svolgevano anche alcuni eventi mondani, organizzati con grande raffinatezza dalla nobile famiglia. A dirigere queste particolari occasioni nel corso dell’Ottocento vi era la contessa Catherine Elisa Décoularé de La-Fontaine (1807-1892), che aveva sposato nel 1827 il conte Marie-Antoine-Louis-Jacinthe Sarriod de La Tour (1798-1840).(3)
A titolo di esempio, nel 1857 la généreuse
dama concesse una delle sue sale a une société d’artisans. Spazio in cui, il 24 febbraio si tenne un sontuoso ballo di beneficenza, le cui danze furono aperte dalle sue figlie. Durante l’occasione, furono raccolte ben 20 lire a favore dell’Asile enfantin
della città.(4)
In un’altra particolare occasione, la contessa ospitò un sontuoso banchetto organizzato dalla sezione di Aosta del Club Alpino Italiano. L’evento aveva lo scopo di celebrare la visita del famoso Richard Henry Budden (1826-1895), noto come apôtre de l’Alpinisme en Italie, nonché presidente della sezione di Firenze del CAI e, a titolo onorario, di quella di Aosta.
Questo incontro ebbe luogo il 21 agosto 1886, sous les beaux arbres du parc(5)
del palazzo de La Tour. Per l’occasione, l’élite
della società cittadina si riunì per festeggiare insieme.
Il 4 aprile 1892, alle due del mattino, il destino strappò alla vita la nobile benefattrice all’età di 85 anni.(6)
Il giornale L’Alpino
la descrisse come una donna pia e caritatevole, affezionata alla città ed alla Valle, essa lascia di sé buona memoria presso quanti la conoscevano, e ne ebbero a ricevere benefizi.(7)
Il nome che portava, Elisa, era un appellativo che evocava alla mente dello scrittore Xavier de Maistre (1763-1852) i cari e romantici ricordi della sua amata Marie-Delphine Pétey, la vedova del notaio Jean-Joseph Barillier,(8)
che aveva affettuosamente soprannominato Elisa
e amato durante il suo soggiorno ad Aosta negli ultimi anni del Settecento. Il celebre scrittore aveva persino nutrito il desiderio di sposarla, ma il destino aveva determinato per lui altre e lontane strade.
La donna aveva poi sposato in seconde nozze il maggiore Jacques-Camille Décoularé de La-Fontaine.
Cosa c’entra tutto ciò?
Da quest’ultima unione nacque proprio la contessa Catherine, che fu battezzata anche con il nome di Elisa, un romantico omaggio a quei dolci e chers souvenirs(9)
di cui, in qualche modo, essa fu tempo dopo una diretta testimone.(10)
Nelle lettere che, molti anni dopo, De Maistre scrisse alla sua amata Elisa, le rivelava che la pensava proprio in fondo al giardino del palazzo dei de La Tour, proprio là dove on voyait jadis une perspective peinte, avec deux figures qui devaient représenter le baron Vignet(11)
et la comtesse de Bard.(12)
Proprietà che lei e suo marito Décoularé de La-Fontaine avevano comprato a seguito del matrimonio.
Vous serez là un peau plus au large, confessava lo scrittore, che in quella casa, prima di allora, aveva lo studio. In fuga dalla Rivoluzione francese, era stato allora ospite dei conti Nicole de Bard che erano proprietari di quella casa; in quegli spazi scrisse nel 1794 il suo celebre romanzo Voyage autour de ma chambre.
Pauvre maison de Bard! Elle a encore sa tour de noblesse, “ma è stata tutta rifatta e ridipinta. E’ stata sventrata quando è stata aperta una via d’accesso alla stazione ferroviaria.(13)
Il suo bel giardino adiacente non esiste più”, scrisse più tardi uno storico.(14)
Quello sventramento aveva risparmiato la casa dove aveva risieduto il famoso scrittore, ecco perché l’entrata del Municipio e l’ingresso della stazione non sono sullo stesso asse viario.
Una targa posta nel 1963 sul lato orientale della casa-studio celebra il bicentenario della nascita di De Maistre e, nel farlo, contribuisce a mantenere viva la nostra memoria nel tempo, in qualche modo rammentando anche quei fatti curiosi.
Immagine di copertina: a sinistra, all'angolo tra le vie, la casa dei Sarriod de La Tour; è visibile la targa del 1963.
(1) L. Colliard, Vecchia Aosta, p. 55. (2) In parte oggi attraversata da viale Conseil des Commis. (3)Il giovane conte prese parte ai movimenti insurrezionali del 1821. Arrestato, rischiava l’esecuzione per fucilazione, ma suo zio materno, appartenente al ramo dei Saluzzo, in collaborazione con il generale Crotti, riuscì a salvarlo limitando la pena alla destituzione dal grado di capitano di cavalleria (come riportato da J.-A. Duc in Histoire de l’Eglise d’Aoste, IX, p. 373). (4)
Le Constitutionnel valdôtain, 26 febbraio 1857. (5)
L’Echo du Val d’Aoste, 27 agosto 1886. (6) Lasciò le sue tre figlie Marie-Delphine, Christine-Elise e Césarine-Clotilde; il figlio Antoine-Gaétan-Emide-Marie era deceduto nel 1853 all’età di 23 anni. In alcune lettere che scrisse alla mamma, durante il periodo in cui risiedeva a Torino come ospite degli zii, i conti Gromis di Trana, per motivi di studio, dimostrò l’amore e il rispetto che provava per lei e per la sorella Delphine; alcune di queste missive (autunno 1852) sono di mia proprietà. (7) Edizione dell’8 aprile 1892. La nobildonna fu tra i fondatori del Corpo dei pompieri di Aosta e si distinse come benefattrice del Refuge des Pauvres, dell’Asile e di altre strutture. Nel 1846, i giornali la citarono per il suo impegno nell’aiuto offerto agli alluvionati valdostani (vedi Feuille d’Annonces d’Aoste, 30 maggio 1846). (8) Con il quale aveva contratto matrimonio nel 1794, ma l'uomo morì nel febbraio del 1795. (9)
Le valdôtain, 8 aprile 1892. (10) Durante uno scambio epistolare avvenuto molti anni dopo tra De Maistre e “Elisa”, quest’ultima invitò lo scrittore a indirizzare le missive alla figlia Elisa:
je vous prierais d’adresser vos lettres à ma fille.
Le Mont-Blanc, 22 dicembre 1899. (11) Vignet des Etoles. (12)
Le Mont-Blanc, 22 dicembre 1899. (13) Si tratta dell’attuale viale Conseil des Commis. (14) H. Bordeaux,
Les amours de Xavier de Maistre à Aoste, p. 22.