Programma elettorale


Caniggia Nicolotti


5


O si cambia,
o tutto si ripete...

Elezioni Regionali
Valle d'Aosta
20-21 settembre 2020


VERSO UNA VALLE D’AOSTA PIU’ “AUTONOMA” E RESPONSABILE

 

PREMESSA

L’Autonomia non deve essere un concetto astratto. Non deve essere, neppure, soltanto un documento ufficiale, uno Statuto. E’ il prodotto della storia di una terra. La nostra terra. Che è fatta di tradizioni, storia, usi e costumi, ma soprattutto di senso civico e buon uso del bene comune.

Autonomia è anche quello che viene espresso da una Comunità. E’ il senso di appartenenza. Per questo preoccupa l’indifferenza che, sovente, ruota attorno a questo termine. Come se non fosse importante.

Vdalibra, in linea con quanto è stato fatto nel corso della storia, fa tesoro delle caratteristiche morfologiche, sociali, economiche e culturali della Valle d’Aosta per attualizzarle e per proporre un’opera riformatrice al fine di affrontare al meglio le sfide di domani. Anche in questo settore dovremmo investire nella direzione del cambiamento perché un’Autonomia che non sa innovare è destinata ad impoverirsi.

Vdalibra ritiene che per proporre valide alternative per innovare si debba procedere allo studio di dossier contenenti relazioni e dati statistici e soprattutto si debba procedere con il coinvolgimento attivo dei cittadini e dei rappresentanti delle categorie produttive, sociali, commerciali, turistiche, economiche, culturali, nonché delle associazioni sportive, di volontariato o altro.

Perché abbiamo messo l’Autonomia al primo posto? Perché è un tema trasversale. Perché non basta difendere l’Autonomia a parole, bisogna dare contenuto ai progetti e rilanciare la cultura del buon autogoverno.

Se, infatti, l’Autonomia ha rappresentato uno strumento fondamentale per dare un’identità alla Valle d’Aosta, oggi dobbiamo utilizzarla al meglio per attenuare gli aspetti negativi della globalizzazione. 

In questa ottica Vdalibra intende l’Autonomia come un’apertura all’Europa ed al mondo.

Per dare gambe a questi concetti bisogna però chiedere ed ottenere dallo Stato italiano:

·     la devoluzione di nuovi poteri e competenze mirati al raggiungimento della completa capacità di autogoverno anche attraverso lo strumento della revisione delle norme di attuazione;

·     il principio dell’intesa sulle riforme statutarie al fine di procedere, in seguito, a un adeguamento dello Statuto Speciale;

·     la riscossione diretta del gettito fiscale;

·     una riforma della legge elettorale finalizzata all’elevazione della Valle d’Aosta a circoscrizione unica per l’elezione di un eurodeputato.


Zone Franche di Montagna

Parlando di Statuto e di Autonomia due parole dobbiamo dirle su un argomento forse “abusato” in ogni campagna elettorale, ma mai concretizzato. Parliamo della Zona Franca, prevista dall’art. 14 dello Statuto Speciale della Valle d’Aosta. Non è mai stato attuato, anzi è stato svilito dalla concessione per diverse decine di anni di beni contingentati. Sfatiamo allora ogni dubbio: se l’idea era ottima nel 1948, cioè dopo la guerra, oggi è, invece, un progetto difficilmente percorribile. L’ostacolo odierno non sarebbe più solo un difficile accordo da trovare con lo Stato, ma si aggiungerebbero le rigide dinamiche dell’Unione Europea e la legge dei mercati moderni. A nostro parere bisognerebbe istituire piuttosto delle “zone franche montane” le cui agevolazioni fiscali corrano in aiuto dei nostri comuni e della città di Aosta al fine di ricostituire un forte tessuto formato dal piccolo commercio.

Teniamo presente che in Italia già esistono una quarantina di Zone Franche in senso stretto e Zone Franche Urbane. La maggior parte di esse è concentrata nel Mezzogiorno del Paese. Qualche anno fa il Governo aveva iniziato a discutere di due nuove Zone Franche: l’ex-Area Expo a Milano e l’ex-Ilva di Bagnoli a Taranto. Vdalibra ritiene che si debba riprendere questo tema e, seppure sotto nuove forme adattate ai tempi, riproporre l’idea della Zona Franca per la Valle d’Aosta proprio come strumento per favorire la ripresa e lo sviluppo delle aree di montagna.


Senza sogni non c’è progresso

Per chiudere questa ampia introduzione sull’Autonomia Vdalibra, pur consapevole delle difficoltà che si incontreranno nel sostenere con lo Stato Italiano una trattativa che porti ad un pieno riconoscimento del nostro Statuto, ricorda però che la storia ci ha insegnato come tutto può cambiare e nulla è stabile e perenne. Nulla ci vieta, dunque, di ipotizzare anche una prospettiva diversa rispetto all’attuale autonomia, qualcosa che guardi oltre a ciò a cui siamo abituati. Il pensiero ad un prossimo futuro va ad una Valle d’Aosta-Stato che, assieme a realtà ad essa vicine geograficamente (ma anche simili per territorio, cultura, clima, ecc.) possa far parte di una confederazione (tipo quella Elvetica) all’interno di nuova Europa dei Territori e delle Comunità e non più degli Stati attuali.

Questa prospettiva, ovviamente, prevede un processo lungo e complesso (visto l’attuale contesto socio-economico e politico europeo e mondiale) ed al momento è una istanza che, prima di tutto, va progettata e poi portata all’esame di tutti gli organismi consultivi locali, cittadini compresi.


Sulla base di queste premesse, di seguito presentiamo le linee guida del nostro Programma:


1 – CRESCITA E UGUAGLIANZA

La crescita economica è spesso associata alla soluzione di tutti i problemi. Abbiamo visto, in realtà, come questo concetto debba essere radicalmente aggiornato. L’ISTAT stesso rileva come, in questi ultimi decenni, “c’è stata una significativa e diffusa crescita del reddito disponibile e del potere d’acquisto delle famiglie, ma anche un aumento della disuguaglianza economica e del rischio di povertà o esclusione sociale.”

Quindi occorre rafforzare la crescita economica salvaguardando, però, i livelli di coesione sociale, dedicare massima attenzione alla qualità della crescita e alla sua sostenibilità. Nessuno deve rimanere escluso.

La Valle d’Aosta può rappresentare un laboratorio per sperimentare nuove politiche utili a sviluppare economia e lavoro. Nel breve periodo vanno incentivati servizi già esistenti quali l’incontro tra domanda e offerta, la formazione continua, il sostegno al reddito, ma a medio e lungo termine occorre guardare più lontano. Mettere in campo progetti nuovi che portino, ad esempio, ad una rinnovata politica di attrazione di imprese dall’esterno predisponendo un “pacchetto rilancio” costituito dall’insieme delle caratteristiche e dei vantaggi che il territorio può offrire (incentivi economici e fiscali, spazi produttivi, lancio dello Sportello Unico che faciliti la sburocratizzazione dei processi amministrativi).

Vdalibra ritiene fondamentale per l’amministrazione pubblica trovare dei sistemi legittimi di affidamento degli appalti alle imprese valdostane, soprattutto per far confluire il valore aggiunto prodotto (IVA) e il rispettivo gettito fiscale in Valle d’Aosta. Deve essere quindi un obiettivo comune dell’amministrazione pubblica e degli imprenditori e delle imprenditrici gestire l’affidamento di lavori pubblici in modo tale da offrire a tutte le imprese valdostane la possibilità di partecipare a una gara pubblica, senza che ne siano escluse a priori per eccessivi oneri burocratici. Il criterio di aggiudicazione dovrebbe essere quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa riducendo al minimo le aggiudicazioni al massimo ribasso.

Non è un appalto, ma è un tema affine. Parliamo di una campagna che ci piacerebbe sostenere per la produzione e vendita di prodotti valdostani: #SPESAINVDA. Abbiamo tante piccole e medie aziende ortofrutticole di qualità che stentano a sopravvivere. Aiutarle a crescere significa anche incentivare l’occupazione di nicchia locale.

In questo senso Vdalibra ritiene che:

a)   bisogna definire precisi interventi per evitare lo spopolamento della montagna riconoscendo oltre alla tipicità dei prodotti locali, l’intero territorio regionale come risorsa turistica e mantenere le scuole di montagna;

b)   bisogna promuovere politiche attive per il lavoro estendendo i parametri di protezione sociale, ampliando i beneficiari del reddito di inclusione, ampliando l’edilizia pubblica, favorendo l’accesso ai servizi per la famiglia, promuovendo nuove politiche per la salute, guardare con rinnovata attenzione al mondo delle professioni artistiche per favorirne la libera espressione ed incentivarne la relativa occupazione;

c)    equiparare i diritti dei Vigili del Fuoco regionali a quelli nazionali e valorizzarne il ruolo nell'ambito del sistema di protezione civile regionale

d)   approfondire e promuovere nuove forme di gestione delle acque ponendo come obiettivo la riduzione del costo dell’energia elettrica per tutti i cittadini valdostani come compensazione al fatto che la montagna, per garantire la sopravvivenza delle metropoli e dei territori di pianura, è stata ampiamente sfruttata nel tempo.

Ma soprattutto dobbiamo rendere la Valle d’Aosta più attrattiva per i giovani che decidono di rimanere qui, per chi vuole tornare, per le imprese che decidono di scommettere sul nostro territorio e per le professioni della salute.


2 - PER UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE EFFICIENTE E PIU’ VICINA AI CITTADINI

La Pubblica Amministrazione deve essere al servizio del cittadino. Vanno eliminati tutti gli ostacoli che impediscono un accesso trasparente, imparziale e tempestivo, favorendo la cooperazione e la sinergia tra le varie strutture pubbliche.

Vdalibra è convinta che bisogna riconoscere il diritto di ogni abitante a vivere, abitare, lavorare, formarsi, curarsi senza dover pagare il prezzo aggiuntivo di un territorio geograficamente articolato e difficile. Per questo motivo bisogna assicurare una mobilità pubblica, una rete stradale e connessioni tecnologiche adeguate tra centro e periferia.

Vdalibra ritiene che si debbano valorizzare le “istituzioni” territoriali, le democrazie dal basso che caratterizzano il nostro territorio.


In quest’ottica i Comuni devono essere visti come una risorsa accentuandone la loro autonomia:

·     devono essere messi in grado di assicurare - in ogni territorio, razionalmente e senza sprechi - i servizi di cui il cittadino ha diritto;

·     devono tornare a gestire molti servizi, evitando il più possibile l’esternalizzazione dei medesimi;

·     potranno aggregarsi nella gestione di quei servizi che, se coordinati insieme tra diverse municipalità, possono razionalizzare la spesa e, quindi, permettere ai cittadini di pagare tasse meno onerose. 


Nel solco dell’onestà, della coerenza e dell’efficienza della Pubblica Amministrazione rientrano, infine, anche le tante (troppe) società a partecipazione regionale. Diciamo “basta” all’uso del manuale-Cencelli per l’individuazione degli incarichi nelle partecipate. Ci batteremo per una riforma del sistema che premi la competenza e la professionalità. Agli incarichi di vertice di queste “società” si potrà accedere soltanto previa esibizione di curricula dettagliati che verranno esaminati da una Commissione super partes.


3 - SCUOLA, FORMAZIONE E CONOSCENZA

Nel progressivo affermarsi su scala globale dell’economia della conoscenza, l’efficacia del sistema scolastico (a tutti i livelli) diventa un fattore competitivo decisivo per la crescita culturale, sociale ed economica di un territorio.

I profondi mutamenti in atto sul fronte dell’occupazione e del sistema produttivo impongono al sistema educativo di aggiornare costantemente la propria offerta formativa, senza però perdere di vista la propria missione: formare i giovani in modo che siano capaci di sviluppare un sapere critico, di esercitare con consapevolezza il proprio ruolo di cittadini e di mettere in gioco le proprie competenze.

In quest’ottica diventa importante attivare un efficace sistema di vera valorizzazione del sistema plurilinguistico tradizionale (italiano, francese, francoprovenzale), insieme a quello che oggi richiede il mercato mondiale della conoscenza e cioè il potenziamento generalizzato delle lingue straniere tra cui, in primo luogo, l’inglese.

Il conseguimento del diploma di Scuola Secondaria di Secondo grado dovrà garantire l'acquisizione della certificazione linguistica francese con competenza massima fino a C2 - Livello di padronanza della lingua in situazioni complesse, valido anche per l'accesso ai concorsi pubblici in Valle d'Aosta (Quadro riferimento europeo). Questo sistema permetterebbe di spendere ovunque nel mondo la certificazione della conoscenza della lingua francese.

Nel frattempo, le cosiddette adaptations vanno riformate e devono tornare i progetti bilingui e plurilingui interdisciplinari. Basta pasticci a spese di un bilinguismo che rischia di essere maltrattato e odiato. Il plurilinguismo va certamente incrementato e strutturato nella nostra società come una ricchezza storica da spendere sul mercato culturale e dell’occupazione. Valorizzare nelle scuole gli elementi legati alla civilisation valdôtaine quale ricchezza per far conoscere e meglio apprezzare ai giovani la genesi del territorio valdostano e della sua storia.

Piccoli esempi per confermare quanto riteniamo centrale la Scuola (in tutte le sue sfaccettature) nel determinare le sorti future della Valle d’Aosta. Per questo bisogna continuare ad investire in formazione, a tutti i livelli.

Per quanto riguarda l’Università, Vdalibra ritiene che vada ripensata la sua “missione” per adattarla alle particolarità di una regione Alpina come la nostra. Deve agire come fulcro di un sistema che veda coinvolte tutte le eccellenze valdostane perché per vincere le prossime sfide globali serve la competenza di tutti: della P.A., dei territori, dei diversi ambiti della ricerca, delle PMI e delle grandi aziende. Ma deve essere calibrata anche su misura degli studenti. Deve saperne valorizzare i talenti. Non deve scimmiottare le grandi facoltà metropolitane, ma credere nelle potenzialità e nella specificità di un territorio di confine. Aprirsi a nuove relazioni con realtà francofone ed anglofone per creare sinergie utili a rendere fertile lo sviluppo competitivo. Deve diventare una università di eccellenza che attragga studenti Italiani ed internazionali e dia un titolo che sia difficilmente ottenibile altrove.

Restando nel campo della formazione Vdalibra è convinta che la cultura rappresenti un fattore fondamentale per la crescita civile, la qualità della coesione sociale e per aumentare la capacità attrattiva del nostro territorio. Ed infatti la cultura può fare da traino anche al turismo purché si abbia bene in mente la questione dell’autenticità. Qui il cerchio si chiude tornando all’importanza della “conoscenza”. Vuol dire che sarebbe importante avviare dei Protocolli con le Amministrazioni Locali e il coinvolgimento dell’Università per creare luoghi di formazione che facciano crescere il senso di comunità non solo consapevole della ricchezza culturale del proprio territorio, ma anche capace di raccontare agli ospiti le particolarità dei territori che lo accolgono. Magari coinvolgendo gli studenti delle scuole superiori in tirocini attivi presso aziende locali, ma anche presso i nostri musei, i castelli, le aree naturalistiche e le nostre aziende dedicate all’agricoltura quali sorte di “cantori” di una attenzione verso il sano ed il buono.

Un cenno, infine, ad una risorsa sempre molto sottovalutata come l’Istituto Musicale Pareggiato-Consérvatoire della Valle d’Aosta. Un’eccellenza per la nostra Regione attraversata, tuttavia, da problemi cronici che ne hanno impedito, ad oggi, l’effettivo decollo.

Vdalibra ritiene importante investire anche in questa struttura riprendendo i progetti di statizzazione e riconoscendo al Consérvatoire l’esigenza di avere risorse umane e finanziarie idonee ad inserirla nel circuito italiano dell’Alta Formazione Musicale.

Vdalibra recepisce e sostiene i contenuti del documento "SCUOLA A MISURA DI BAMBINO - VALLE D'AOSTA" relativamente alle modalità di rientro in classe a seguito dell'emergenza COVID-19.

 

4 - TERRITORIO COME RISORSA

Una rinnovata attenzione alla componente ambientale deve partire dall’utilizzo sostenibile del territorio, dei beni comuni e degli usi civici.

L’esaurimento delle fonti energetiche tradizionali, i cambiamenti climatici in atto, la necessità di un consumo controllato del territorio, la riduzione delle emissioni inquinanti, sono temi che richiedono grande attenzione e scelte politiche appropriate.

E quando parliamo di territorio parliamo anche di agricoltura e di allevamento, non solo Opere Pubbliche.

Vdalibra ritiene che:

sia necessario sostenere le piccole aziende locali nella crescita e nello sviluppo affinché possano produrre in modo autonomo prodotti valdostani di qualità ed eccellenza. Altri segmenti dell’amministrazione regionale dovranno poi promuovere adeguatamente e favorire il marketing del “prodotto Valle d’Aosta”;

sostenere il recupero delle antiche colture (canapa, segale, zafferano, ad esempio): questo potrebbe essere utile per far fronte al moderno commercio di prodotti di nicchia basati sull’utilizzo di coltivazioni gradualmente abbandonate;

incentivare la realizzazione di impianti di biogas alimentati dalle biomasse prodotte dalle nostre stalle, oltre che dai rifiuti organici urbani;

ottenere le certificazioni bio per il latte prodotto sul territorio regionale e per le carni, e valorizzarne la provenienza da una Regione attenta all’ambiente in modo da superare lo stallo attuale del prezzo troppo basso della Fontina e poter dare agli allevatori una equa fonde di reddito;

sostenere le produzioni viti-vinicole, diventate negli ultimi decenni una risorsa per la Valle d’Aosta ed il relativo turismo enogastronomico;

intervenire nel settore dell’apicoltura, mantenendo e potenziando la presenza degli alveari sul territorio regionale;

incentivare la mobilità sostenibile, favorendo l’uso nelle valli laterali di mezzi ad emissione zero e incrementando il trasporto collettivo sostenibile nonché la mobilità condivisa aziendale (travel e mobility management).


5 - TURISMO COME VALORE INTEGRATO

Il Turismo è la principale risorsa economica della nostra Regione, grazie al suo territorio ed al suo ambiente. Dobbiamo puntare a migliorare il sistema complessivo dell’ospitalità partendo da una revisione dell’attuale legge regionale sull’organizzazione turistica.

Tutte le maggiori realtà concorrenti hanno oramai abbandonato, da anni, la politica della promozione dei singoli siti per imboccare strategie più globali legate ai “segmenti” di mercato. E’ sotto gli occhi di tutti i valdostani come, negli ultimi anni, siano praticamente sparite pubblicità e promozioni legate alle vallate laterali: le cosiddette (ingiustamente) località minori. Con l’apertura dell’Office du Tourisme ad Aosta sono praticamente sparite tutte le attività che venivano precedentemente promosse dai territori, ma soprattutto è scomparso il coinvolgimento degli operatori locali decentrati, delle associazioni, delle amministrazioni.

Vdalibra ritiene che sia urgente una riforma dell’organizzazione turistica regionale che preveda la riconversione dell’Office in una cabina di regia collegata, però, ad un progetto in cui vengano valorizzate tutte le forme di turismo oggi presenti in Valle (sportivo, estivo, invernale, enogastronomico, religioso, culturale, congressuale, ecc.). Questo evita la concorrenza tra località e favorisce l’aggregazione tra siti portatori di analoghi interessi.

Per diventare forza economica trainante si deve investire su:

●    un turismo di qualità capace di valorizzare territorio e prodotti;

●    un turismo destagionalizzato in grado di valorizzare usi alternativi di quei territori che non fanno parte dei grandi circuiti;

●    un turismo sostenibile che usa meno i mezzi privati e di più quelli pubblici, un turismo più lento e più green;

●    bisogna lavorare per offrire ai possibili clienti una “motivazione” al loro viaggio in Valle d’Aosta.


Anche in questo campo la formazione è un aspetto fondamentale e strategico. Considerato, infatti, che i turisti non sono solo quelli temporanei, ma sono anche quelli “fidelizzati” che da anni frequentano la nostra realtà, è necessario incentivare la cultura dell’accoglienza e fornire loro servizi adeguati non solo dal punto di vista dell’offerta privata e commerciale, ma anche come enti pubblici. Gli sportelli informativi devono essere plurilingue e dotati di personale qualificato.

Tra gli “effetti collaterali” di un buon progetto di sviluppo turistico non possiamo dimenticare l’importanza dei trasporti e delle comunicazioni.

Vdalibra è convinta che puntare sulla rotaia e su sistemi di trasporto pubblici oggi è quasi un obbligo. Nel nostro caso parliamo soprattutto di trasporto persone, ma bisogna farlo con soluzioni che meglio si adattano ad un sistema territoriale alpino, evitando di realizzare opere o infrastrutture che non si giustificano per il costo e per l’impatto. Analogo discorso deve essere fatto per i collegamenti intervallivi. Bisogna evitare la realizzazione di “cattedrali nel deserto” che lasciano in eredità costi eccessivi per le future generazioni.

Incentivare l’utilizzo degli strumenti di car-sharing per sopperire alle carenze del trasporto pubblico nei luoghi più isolati è il punto più facile da concretizzare. Partiamo da lì.

Vdalibra, parlando di “comunicazioni”, ritiene che uno spazio a parte lo meritano le “autostrade digitali”. Significa rendere più facile lo spostamento di idee, dati, informazioni per facilitare la permanenza delle persone e delle imprese nel nostro territorio.

In questo settore bisogna perseguire l’obiettivo di garantire entro il 2025 una velocità di connessione di almeno 100 Megabit a tutte le vallate ed a tutte le strutture, produttive e turistiche, della Valle d’Aosta ed almeno 30 Megabit alla restante popolazione. Queste servirà a rendere più accessibile anche il lavoro a distanza, un’economia diffusa e un’apertura internazionale.

Per quanto riguarda l’aeroporto, infine, si auspica la revisione dei piani per realizzare un aeroporto commerciale di Aosta e ritornare a potenziare i voli turistici.


6 - VALLE D’AOSTA SANA E FORTE

Garantire la buona salute a tutti i valdostani deve essere una priorità ed una precisa responsabilità pubblica e collettiva. Non deve essere delegata alla sola organizzazione socio-sanitaria.

In quest’ottica il piano per la salute 2030 deve rappresentare un documento fondamentale da cui partire per perseguire l’obiettivo della buona salute in tutte le politiche. Solo con un approccio globale, infatti, è possibile intervenire sulle disuguaglianze economiche, culturali e sociali e sulla loro interconnessione con lo stato di salute della nostra comunità.

Vdalibra ritiene che bisogna tornare ad investire in questo settore per recuperare l’efficacia e l’efficienza che in altri tempi caratterizzavano il servizio pubblico sanitario regionale.

E’ importante, ed eticamente doveroso, vigilare affinchè il denaro pubblico investito in salute non alimenti altri profitti, ma serva esclusivamente ad accrescere i servizi a disposizione del cittadino. Per questo è centrale mantenere un servizio in mano pubblica.

Vdalibra è convinta che sia necessario, in questo momento più che mai, consolidare il passaggio da una logica incentrata su un solo Ospedale, vecchio ed ormai saturo, erogatore di tutti gli interventi possibili, ad una in cui a tutti i cittadini sia garantito l’accesso alle migliori opportunità di cura. Per poterlo fare è necessario ripensare al rapporto tra centro e territorio in una logica di differenziazione e collaborazione ben sapendo che, comunque, bisognerà arrivare, in tempi brevi, alla realizzazione di un Nuovo Ospedale moderno e modulare fuori dalla città di Aosta. Al fine di definire quale sarà la portata di un nuovo ospedale è primario ridefinire i ruoli dei servizi sul territorio andando a filtrare le varie esigenze che non necessitano di ricovero direttamente sul luogo di permanenza del cittadino. Una volta definiti i servizi residuali da effettuarsi obbligatoriamente in ospedale sarà poi necessario valutare puntualmente quali siano gli spazi necessari e adeguarli o crearne di nuovi. Nella nuova struttura si dovranno concentrare gli interventi di maggiore complessità e le prestazioni che richiedono un’elevata intensità assistenziale. Ma per arrivare ad un Nuovo Ospedale occorre ragionare in termini di fasi di approccio. In prima battuta bisognerà, quindi, ridurre tutti gli investimenti nel Parini all’ordinaria manutenzione e, laddove possibile, riconvertire alcune aree per far posto a servizi oggi ubicati nel Presidio Beauregard. Una osmosi tra le due strutture servirebbe a differenziare i servizi proprio in base al concetto di “intensità di cure”. La seconda fase, che deve partire da subito, deve prevedere una revisione completa del rapporto Ospedale-Territorio permettendo a quest’ultimo di assolvere al meglio a tutte quelle funzioni di prossimità che possono evitare spostamenti disagevoli ai cittadini.

A tal fine sarebbe auspicabile:

istituire la figura del Coordinatore dell’integrazione Ospedale-Territorio al fine di migliorare la continuità del percorso assistenziale delle persone dimesse dall’Ospedale;

istituire la figura dell’Infermiere di Comunità;

attivare un progetto Welfare per anziani e disabili che trasferisca sul territorio le competenze opportune ad assicurare a queste persone i servizi migliori in linea non solo con l’aumento dell’invecchiamento della popolazione, ma anche con le crescenti problematiche connesse a vecchie e nuove disabilità, fisiche e psichiche.

In questa fase, ma ancora di più con la realizzazione del Nuovo Ospedale, le nuove tecnologie potranno e dovranno essere al centro di tutti i progetti di miglioramento dei servizi socio-sanitari.

La dematerializzazione delle ricette, la digitalizzazione delle informazioni e delle infrastrutture consentirà di implementare modalità innovative nelle collaborazioni tra servizi sanitari.

Il territorio, in ogni caso, anche dopo la realizzazione del Nuovo Ospedale, dovrà diventare la sede di tutti quei servizi di prossimità che incidono direttamente sulla qualità della vita quotidiana. Prioritario deve essere l’attivazione di Aggregazioni Funzionali Territoriali, cioè presìdi sanitari continuativi, che grazie alla presenza di medici di medicina generale e altri professionisti della salute, potranno prendere in carico i bisogni dei cittadini H24.

Infine il Nuovo Ospedale. Potrà essere realizzato in 5 anni, partendo da subito con progetti chiari che prevedano la partecipazione finanziaria anche di partners privati e sciogliendo tutti i dubbi sull’individuazione di un’area idonea facilmente accessibile con qualsiasi mezzo di comunicazione. Non ultimo con l’opportunità di atterraggio sul tetto dei mezzi di elisoccorso. Oggi impossibilitati ad accedere nell’area dell’ex-Mauriziano.

Capitolo a parte meritano le tantissime persone impegnate nel volontariato (non solo servizi di soccorso). L’impegno costante di ogni volontario è una risorsa preziosa per la nostra comunità. In un mondo che cambia in fretta potrebbe essere utile far entrare nelle scuole come materia l’educazione alla protezione civile per costruire un volontariato che diventa moltiplicatore di prevenzione, educazione e sostenibilità. Per ottenere questi risultati Vdalibra ritiene che bisogna rimettere al centro di ogni comunità dei valori condivisi, dare giusta riconoscenza a queste forme di associazionismo e dotare le strutture delle necessarie risorse umane, mezzi e fondi.

Un cenno, infine, all’esigenza assoluta di invertire la rotta rispetto alle politiche socio-sanitarie degli ultimi decenni (nazionali e locali) che hanno portato ad un definanziamento del Servizio Sanitario sia in termini di strutture che di personale. Possiamo e dobbiamo investire nuovamente in questo settore primario partendo da una rivalorizzazione e riqualificazione di tutti gli operatori della Salute.


7 - TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE

L’acqua è da sempre la principale e più importante risorsa della nostra regione: sta alla base di quasi tutta l’economia, al turismo, all’industria e alla produzione di energia. Vdalibra ritiene fondamentale la tutela e la salvaguardia di questo patrimonio, sempre più minacciato dal clima che cambia. La proprietà delle acque e la loro gestione deve avvenire secondo il principio del miglior servizio per la comunità, di tutela dell’ambiente e di produzione di energia pulita. I proventi derivanti dal loro sfruttamento devono essere impiegati come fondamentale fonte di investimento e sviluppo del territorio.


8 – COSTRUIRE PERCORSI EQUILIBRATI TRA GENITORI SEPARATI, MINORI E SERVIZI SOCIALI

L’emergenza dell’affido dei minori quando finisce la convivenza dei genitori è una problematica che investe anche il mondo politico.

Tutelare i minori vuol dire garantire un futuro migliore alla nostra società dove i minori di oggi saranno i protagonisti di domani.

Non si può dimenticare che le tensioni collegate alla separazione troppe spesso sono state e sono causa di evitabili tragedie familiari.

Non dobbiamo girarci dall’altra parte e far finta di nulla. Noi di Vdalibra cercheremo di essere sempre presenti e già suggeriamo alcune proposte:

a) Regolamento Servizi Sociali

Per garantire ai genitori o loro delegati accesso immediato ai fascicoli, trasparenza e tracciabilità del loro operato nell’affido dei minori su incarico del tribunale messo immediatamente a disposizione dei genitori o loro delegati.

b) Banca Dati Contributi Pubblici, compresi quelli di altri enti pubblici

●    accessibile a tutti i genitori, compresi quelli sospesi e/o decaduti dalla responsabilità genitoriale visibile on line da tutti gli aventi diritto;

●    richiesta del contributo compilabile anche da soggetti terzi ed indicare nella Banca Dati i nomi di chi ha proposto il contributo;

●    controllo preventivo della esistenza dei presupposti per la concessione del contributo.

●    notifica all’altro genitore della concessione del contributo al genitore collocatario.

c) Riservare al genitore non collocatario dei figli almeno il 20% dei posti nei bandi pubblici per l’assegnazione a prezzi agevolati dell’edilizia popolare. La graduatoria verrà formata il base al reddito, detratti gli assegni di mantenimento e le spese straordinarie per i figli.

d) Molti genitori non possono tutelare i diritti alla bigenitorialità e il loro diritto alla co-genitorialità per impossibilità di sostenerne le spese legali. Pertanto abbiamo previsto un Contributo economico e un supporto giuridico per i procedimenti collegati alle problematiche familiari, compreso il ricorso al Tar, ai genitori non collocatari in difficoltà economica a seguito della separazione/divorzio/affido il cui reddito, detratti gli assegni di mantenimento e le spese straordinarie, non è sufficiente a garantire le spese legali.


9 - SOGGETTI DEBOLI VEDOVE E ORFANI

Riteniamo necessario che ai soggetti deboli quali vedove/i ed orfani vengano applicate degli sgravi fiscali a fini di un trattamento economico uniforme ed equo onde diminuire l'impatto del cumulo dei redditi da lavoro e da reversibilità ai fini dell'accesso a eventuali aiuti economici regionali come accade già in Veneto con la legge…….


CON IL PARTITO ANIMALISTA ITALIANO CONDIVIDIAMO:

Ogni partito ha (o dovrebbe avere) una sua idea sul rapporto con il mondo animale. Noi di Vdalibra pensiamo che si debbano eliminare tutte le forme di sfruttamento: sia verso animali che verso gli esseri umani.

Partendo da questa premessa abbiamo condiviso con il Partito Animalista alcuni punti che riportiamo più sotto e che fanno parte integrante del nostro programma:

a) Benessere animale

●    istituzione della delega al Benessere animale in uno degli Assessorati che si andranno ad individuare con priorità a dipartimenti che già si occupano di “salute” in generale e istituzione della figura del garante regionale dei Diritti Animali;

●    istituzione di un numero verde regionale per la segnalazione di problematiche sul territorio inerenti gli animali;

●    campagna si sensibilizzazione e successiva campagna di vaccinazione per la piaga FIV/FELV che affligge il territorio regionale. (rendere obbligatorio il vaccino Felv);

●    anagrafe felina: miglioramento del servizio e informazione ai cittadini; rendere obbligatoria la registrazione all’anagrafe felina;

●    cartella clinica obbligatoria per tutti gli animali presi in carico dalla Regione (Canile/gattile regionale) e messa in adozione/affidamento/restituzione solo con stato di salute sano e previa sterilizzazione, vaccinazione, microcippatura; presa in carico dal servizio veterinario regionale dell’animale per tre anni successivi all’adozione per chi adotta un animale dal Canile regionale;

b) Servizi sanitari

●    istituzione di un pronto soccorso-veterinario, con relativa ambulanza attrezzata;

●    istituzione di una sanità pubblica per animali da affezione, con la creazione di un ticket sanitario; il ticket sarà agevolato per le fasce deboli della popolazione con basso reddito. Le prestazioni veterinarie a prezzo agevolato avverranno presso gli ambulatori convenzionati con il servizio ASL VdA;

●    Creazione di un elenco di farmaci veterinari mutuabili.

c) Agricoltura

●    formazione e incentivi per l’imprenditoria che si occupa di agricoltura ecosostenibile e Biodinamica, sana e salutare, di prima qualità;

●    disincentivare i pesticidi pericolosi e le sostanze chimiche dannose, per la trasformazione della VdA nel “giardino verde d’Italia”;

●    sviluppare un contatto più diretto con l’Unione Europea tramite i rappresentanti regionali, per favorire gli stanziamenti per l’agricoltura, l’economia e il turismo sostenibili, incentivare la produzione agricola grazie ad un maggior uso dei fondi comunitari PAC.

d) Lavoro

●    corsi di formazione per figure professionali poco diffuse legate al mondo degli animali, e dell’agricoltura sostenibile;

e) Didattica

●    formazione di pubblici dipendenti con funzioni sul territorio per situazioni di maltrattamento animale o primo soccorso, e per il riconoscimento di reati ambientali in atto.

f) Turismo

●    promozione del turismo eco sostenibile e rivolto ai prodotti alimentari del territorio, con la creazione di un brand per la Valle d’Aosta “ambientalista”;

●    Agevolazioni e sostegno per le attività turistiche che scelgono di aderire al brand.

g) Normativa

●    revisione integrale della legge regionale n. 37/2010 in vigore sugli animali da affezione e di tutta la normativa di settore.


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