Chi siete?... Cosa portate?... Sì, ma quanti siete?... Un fiorino! Che qualcosa non andasse per il verso giusto i cogneins
se ne erano accorti da tanto tempo.
Una delle loro diverse preoccupazioni viaggiava - si potrebbe dire - lungo l’antica strada di collegamento con Aymavilles, tracciato che, infatti, rappresentò sempre un qualche motivo di scontro tra le due comunità. Manutenzione, riparazioni, trasporto del minerale cavato dalle miniere di magnetite, servizio postale,... erano tra i vari motivi di incomprensione. Ma, a quanto pare, a qualcuno ciò non bastava affatto e, in occasione della costruzione di una nuova e costosissima strada tra Aymavilles e Sainte-Hélène di Sarre (compresa la realizzazione di un ponte sulla Dora Baltea a Orsières), contribuì ad acuire i problemi: fin dal 1894, infatti, il Comune di Aymavilles istituì un pedaggio con tanto di sbarra e di controllore al fine di racimolare nuovi fondi.(1)
Una situazione paradossale che ricorda un po’ il doganiere di Non ci resta che piangere
(film del 1984 con Massimo Troisi e Roberto Benigni) il quale ai passanti chiedeva meccanicamente e con un’indifferenza apatica: Chi siete?
[...] Cosa portate?
[...] Sì, ma quanti siete?
[...] Un fiorino!
Nel 1900 un
Amavelain
(così si firmava) prese carta e penna e scrisse ad un giornale locale di essere contrario a quella tassa: onere -
qui est devenu odieux
- e che danneggiava tutti, sia gli abitanti di Cogne, sia le carovane di turisti che si recavano ad Aymavilles per visitare il castello. Non solo: quel dazio mortificava anche i piccoli albergatori e i commercianti del suo paese che non avrebbero più potuto contare né sui turisti, né sui clienti affezionati dato che, una volta arrivati
sur le Pont
(dove era appunto stata fissata la “dogana”), questi avrebbero preso un’altra direzione per evitare di essere vessati da quella ingiusta tassa.(2)
Ma le diverse proteste non portarono a molto; anzi, nel 1904 un giornale titolava Cogne: On ne passe pas!
Il Comune di Aymavilles, infatti, aveva aumentato le tariffe e sembrava volesse deliberare pure una severa multa ad ogni cognein
che fosse transitato lungo la strada con un qualsiasi tipo di mezzo di trasporto.
Insomma, la querelle
prese proporzioni enormi e dondolò tra chi negava a chi accusava e, questo, a seconda delle posizioni e degli argomenti. Essa rotolò anche nella polemica del Rira bien qui rira le dernier, come dichiarò pubblicamente qualche aymavillain.(3)
Da Cogne, comunque sia, non cedevano affatto poiché la strada era la sola che collegava notre commune au reste de l’Univers.(4) Qualcuno, poi, minacciò con un “ci resterà la consolazione di esporre il nostro caso a Sua Maestà il Re quando salirà per le sue prossime cacce”; ma non si arrivò a tanto e ci si limitò agli interessamenti del Sottoprefetto di Aosta e del Prefetto di Torino e dell’Autorité supérieure de Rome
che, però, valsero a poco. “Chi comanda paga,” et nous verrons qui rira le plus fort et le plus longtemps, cercò ancora di dire Un groupe de Cogneins
che sembrava speranzoso nella risoluzione del problema viario.(5)
Ma da Cogne, alla fine, non si poté far altro che accettare una forma di abbonamento annuale, un forfait
“di transito” da pagare al Comune di Aymavilles; imposizione che durò fin dopo la Prima guerra mondiale.
Nel 1917-18, infatti, fu finalmente realizzata una strada degna di tale nome che, a quanto pare, aprì Cogne al resto del mondo e chiuse (la strada) a certi retaggi medievali.
(1) J.-C. Perrin, Aymavilles. Recherches pour l’histoire économique et sociale de la communauté, vol. II, pp. 261-262. (2) Le Mont-Blanc, 11 maggio 1900. (3) Le Mont-Blanc, 20 maggio 1904. (4) Le Mont-Blanc, 13 maggio 1904. (5) Le Mont-Blanc, 3 giugno 1904.