Uomini eroici e... soprattutto reali
Il valdostano che piantava gli alberi
L’uomo che piantava gli alberi, opera scaturita dalla fantasia dello scrittore francese Jean Giono e pubblicata nel 1953, è un libro che ha raccolto fin da subito un grande successo ed è stato tradotto in molte lingue. Si tratta della storia di un pastore di pecore che, all’alba della Prima guerra mondiale e fino dopo la Seconda, riuscì a rendere boscosa un’intera regione semi desertica delle Alpi di Provenza piantando ogni giorno un gran numero di alberi. Un racconto breve, intenso ed emozionante.
La vicenda narrata da Giono è allegorica, inventata, ma in Valle d’Aosta qualcosa di simile è successo veramente.
L’antefatto di questa storia inedita è legato all’arrivo della ferrovia che nel 1886 collegò la città di Aosta con quella di Ivrea: l'infrastruttura richiese l’impiego di più di 1.000 quintali di legname annui (7.000 metri cubi) lasciando qua e là nella regione distese brulle che un tempo erano occupate da foreste. Il rischio di quel disboscamento era evidente a tutti: senza alberi la montagna sarebbe franata facilmente, il clima ne avrebbe risentito e l’economia avrebbe accusato un contraccolpo.
Come sbucato fuori all'improvviso, nel 1903 apparve sulla scena un ami des plantes. Si trattava di Hilaire Margueret (1869-1929) di Gignod, brigadiere delle guardie forestali di stanza ad Etroubles che, prima di allora, aveva prestato servizio a Verrès e ad Arvier.
L’uomo, péniblement impressioné
dalla grave distruzione delle foreste, si mise all’opera per prestare tutte le sue conoscenze e le sue capacità al servizio del rimboschimento della zona della Coumba Freide. Con quest’obiettivo, ad Etroubles - sulla riva destra dell’Artanavaz e poco distante dal borgo - preparò e organizzò un terreno, una vera pepinière, presso la quale produsse essenze forestali e seminò diverse specie di piante: larici, abeti... L’azione di Margueret, diretta per conto del Distretto forestale, prosperò a tal punto che egli potè presto fornire alla ferme du Grand-St-Bernard
5.500 esemplari, 650 al comune di Saint-Oyen, altri 650 a quello di Saint-Rhémy-en Bosses, 2.550 da piantare nelle foreste di Etroubles, 950 in quelle di Allein e, infine, 1.000 alberi da destinare al territorio di Gignod.
Tra il 1903 e il 1907, Margueret riuscì a piantare nel Mandamento di Gignod (che era composto da 11 Comuni) ben 86.049 piante: 43.842 larici, 20.521 abeti rossi, 16.074 pini silvestri, 5.603 tra frassini, acacie e aceri.(1)
E, quello, era solo un risultato parziale, dato che quel philantrope valdôtain
stava continuando imperterrito la sua missione, come ebbe a sottolineare un giornale che si occupò della questione.(2) Infatti, i progressi non tardarono ad arrivare e nel 1910 la Valle del Gran San Bernardo veniva segnalata come un grande esempio da seguire nell’opera di rimboschimento; difatti, vivai simili ne esistevano anche ad Introd, Morgex ed Aosta.
Margueret, assieme all’infatigable
vice ispettore forestale Francesco Vintani, da Etroubles riuscì a fornire annualmente ai comuni limitrofi tra le 12.000 e le 15.000 piante. Tra l’altro, per evitare di coprire impegnative distanze di trasporto (ed anche far sì che le piante soffrissero il meno possibile nel trasferimento), riuscì ad approntare altri vivai nelle vicinanze: il parroco Promassa offrì il suo giardino a Bosses e il maestro Clément Blanc uno ad Allein; ogni vivaio forniva altrettante migliaia di piante. Un successo!
Margueret agiva senza sosta. Attivo pure in altri campi, fu Giudice Conciliatore e Presidente del patronato scolastico di Etroubles; anche in tale veste organizzò con il Comune la
Fête des arbres
organizzando uscite didattiche con gli alunni delle scuole della zona.(3)
Nel 1915 - dopo 12 anni di servizio svolti in quel di Etroubles - fu promosso al grado di Maresciallo e trasferito ad Alessandria... Un elemento simile non andava certo sradicato dal suo contesto presso il quale stava rendendo al massimo e certamente al di sopra di ogni più rosea aspettativa; ma tant'è...
Ritornò poi ad Etroubles dove dal 1927 fu pensionato.
Morì il 19 maggio 1929 all’età di 60 anni.
(1) Le Mont-Blanc, 20 dicembre 1907. (1) Le Mont-Blanc, 9 giugno 1905. (2) Le Duché d’Aoste, 3 maggio 1911. Foto che ritrae Margueret: Le Messager Valdôtain, 1930, p. 75.