La cavalleria delle suore di Aosta
Un tempo, in soccorso alle loro attività più gravose e al trasporto, le suore del Refuge des pauvres
di Aosta si avvalevano dell’ausilio di un cavallo.
Come manna dal cielo, l’aiuto di un equino risolveva molte fatiche a cui le buone sorelle erano chiamate nel mandare avanti la preziosa struttura ricettiva.
Tuttavia, i cavalli, come tutti gli esseri viventi, hanno una “scadenza”, quindi le religiose si trovavano di tanto in tanto costrette a pensionare l’animale e ad acquistarne uno nuovo; un costo che non era mai alla portata del loro povero bilancio...
Nel 1918, infatti, il cavallo in servizio avait perdu considérablement de son allure fringante
e come succedeva a Ronzinante, il cavallo di Don Chisciotte, una volta arrestatosi gli accadeva spesso di non rimettersi poi più in marcia; sicuramente non senza ragioni dato che sotto le sue unghie tante ferrature erano passate.
Insomma, non c’era più niente da fare per lui: dovettero abbatterlo...
Il problema era sostituirlo, cosa che richiedeva molto denaro e questo accadeva poco prima che la Grande Guerra finisse, ossia in un momento di crisi economica estrema.
Fu così che il veterinario, il dottor Henri Norat, che prestava la sua opera anche per le suore del Refuge, si fece capofila di una raccolta di fondi, ovvero di una sottoscrizione per coinvolgere i cittadini di Aosta ad aiutare le religiose nell’acquisto di un nuovo cavallo.(1)
Le cose andarono talmente bene che furono raccolte in poco tempo ben 873 lire, dont 550 ont servi pour l’achat du cheval, et 322 ont été versées par M. le Dr Norat, vétérinaire, aux Petites Soeurs des Pauvres.(2)
L’animale fu subito messo al lavoro, al servizio delle suore e, soprattutto, degli anziani.
Il cavallo, a quanto pare, fece il suo dovere per diversi anni, ma anche per lui arrivò la fine a battere alla porta della stalla del Refuge.
Nel 1931, infatti, risultava che il vieux Rossinante du Refuge des Pauvres, per quanto ben curato dalla suore e dalle carezze de son Automédon,(3)
cessò il suo servizio.
All’epoca era un certo Napoléon che si occupava di fare terminare la carrière à quelqu’un de ses chevaux émérites en les mettant en pension au Refuge. Ma Napoléon non c’era più e le suore si videro costrette a dover pagare argent comptant le nouveau serviteur.
Sempre in periodo di crisi, il prezzo di un nuovo cavallo rappresentava una spesa onerosa per il Refuge. Aussi tendons-nous la main
- proponeva un giornale - pour les Petites-Sceurs. Ne se trouvera-t-il pas des cœurs généreux que veuillent faire une bonne œuvre Il s’en trouvera... et d’avance nous les remercions!(4)
Fortunatamente, anche questa volta i fondi per l’acquisto di un nuovo cavallo furono trovati. Dopo aver ringraziato Dio, le religiose ringraziarono pubblicamente i benefattori per le offerte a loro destinate utili à payer le cheval de la Maison.(5)
Stili, abitudini e necessità mutarono adeguandosi al progresso e con loro anche il centro assistenziale per anziani Refuge Père Laurent
che, in mezzo a tanti cambiamenti, ha continuato con grande dedizione la sua opera di accoglienza; un’ottima struttura al servizio della comunità valdostana dal 1869: un'eccellenza.
(1) Le Duché d’Aoste, 8 maggio 1918. (2) Le Pays d’Aoste, 10 maggio 1918. (3) Automedonte, personaggio della mitologia greca, era l’auriga di Achille e si occupava dei cavalli immortali Balio e Xanto; il suo nome è diventato sinonimo di cocchiere o vetturino. (4) La Revue diocésaine d’Aoste, 1° luglio 1931. (5) La Revue diocésaine d’Aoste, 8 luglio 1931.