La necessità di costruire un porto ad Aosta
Nel 2018 ho avuto l’opportunità di scrivere un articolo che proponeva un’idea per riordinare un angolo importante di Aosta.
Essendo anche una guida turistica, mi confronto costantemente con un problema cruciale: l’accoglienza dei visitatori. Fino a qualche anno fa, i pullman utilizzavano, erroneamente, l’area intorno all’Arco d’Augusto per lo scarico e il carico dei passeggeri. Successivamente, questa zona è stata limitata al traffico e i pullman sono stati dirottati verso il parcheggio della Consolata o presso la sosta temporanea di piazza Mazzini. Come avevo previsto allora, molto oltre i 100.000 turisti utilizzano questo mezzo di trasporto per visitare la nostra regione, e i recenti dati confermano quello che un tempo era un mio calcolo di ipotesi.
Guardando al futuro, data l’importanza di questa massa di turisti, ritengo sia necessaria in Aosta un’accoglienza più organizzata.
Forse non è evidente a tutti gli amministratori la portata di questa affluenza di persone, molte delle quali sono anziane e non solo hanno difficoltà negli spostamenti, ma necessitano anche di servizi igienici adeguati; quelli attualmente disponibili vicino alle scuole elementari di piazza Arco d’augusto sono chiaramente insufficienti.
Con l’intera area Puchoz a disposizione, mi piacerebbe vedere un riordino di quella zona attraverso la creazione di un PORTO (Punto di Orientamento e di Ritrovo Turistico Organizzato).
Inizialmente, avevo pensato che l’area dell’ancien abattoir (a est della Cittadella dei giovani) potesse fungere da rotatoria dove i pullman potevano far scendere i passeggeri per poi caricarli in un secondo momento, offrendo servizi igienici e magari un punto informativo, anche solo digitale.
Da questo punto, i turisti avrebbero potuto facilmente accedere all’Arco d’Augusto, punto di partenza di praticamente tutte le visite guidate in città.
Alternativamente, però, un progetto simile potrebbe trovare oggi spazio nell’area Puchoz.
Qui, potrebbe essere realizzato innanzitutto un grande parcheggio sotterraneo sia sotto lo stadio, sia sotto piazza Mazzini, e se necessario anche uno fuori terra, magari solo parziale rispetto alla vasta area disponibile, ma ovviamente coperto. Questo risolverebbe molti problemi di parcheggio a favore degli abitanti della zona, dei visitatori dell’area mercatale e di altre attività esistenti.
L’area mercatale stessa potrebbe essere riorganizzata, con fulcro su piazza Cavalieri di Vittorio Veneto liberata dalle auto e dotata di un sistema di supporti fissi per l’accoglienza di un mercato degno di questo nome.
Questa lunga direttrice trasversale che collegherebbe l’Arco d’Augusto alle stazioni del treno e dei pullman godrebbe dunque di un grande spazio verde e di parcheggi nell’area Puchoz, oltre a una rivitalizzazione di via Torino e delle zone ad essa circostanti, che, ad esempio, potrebbero beneficiare anche di un ulteriore sviluppo di negozi lungo l’area nord dello stadio.
I turisti potrebbero approfittare di questo grande polmone verde, con servizi di carico e scarico, servizi igienici e altro ancora adiacente al centro storico. Gli ospiti, immersi e temporaneamente ospitati in questa zona, potrebbero rilassarsi e avere un punto di riferimento da cui orientarsi per fare acquisti nel centro storico, oltre naturalmente alle visite ai monumenti, incontrando in loco le guide turistiche valdostane.
In questo modo, non solo miglioriamo l’esperienza dei turisti che visitano Aosta, ma anche la qualità della vita dei residenti e l’attrattività complessiva della zona.
Il Porto, ossia il Parco del Puchoz, potrebbe rappresentare veramente una grande novità naturalistica, turistica e socio culturale dove svolgere anche diverse attività sia en plein air, sia all’interno di strutture ricreative.