Spie, cannoni e soldati napoleonici a Cogne
Negli archivi di guerra di Parigi esiste un interessante rapporto datato 20 maggio 1800
(1) e firmato da un capitano del Genio militare francese: Jean-Jacques Camus (1772-1811), un valoroso ufficiale che si distinse anche nelle campagne belliche napoleoniche.(2)
Infatti, durante la seconda campagna d’Italia, quando nel 1800 Napoleone Bonaparte attraversò le Alpi passando per la Valle d’Aosta, Camus era al suo seguito; tra i suoi incarichi c’era quello di dettagliare dei tragitti alternativi per una parte delle truppe francesi. Forze che, scendendo dal colle del Gran San Bernardo, sarebbero potute giungere al castello di Bard transitando attraverso le valli di Cogne e di Champorcher.(3)
In effetti, la fortezza della Bassa Valle - considerata un imprendibile baluardo - rappresentava per il Primo Console francese un ostacolo difficile, ma che andava preso a qualsiasi costo per riuscire a sfociare nella pianura padana con le sue decine di migliaia di uomini.
Fu così che - su incarico del generale della retroguardia Joseph Chabran (1763-1843) - Camus, accompagnato dal capitano Fabrègue e da un distaccamento composto da un centinaio di uomini, ricevette l’ordine de pousser le plus loins possible
in Valle d’Aosta.
Contestualmente, l’ufficiale era stato autorizzato ad occupare tutti i villaggi situati lungo l’itinerario da lui percorso, a requisire il necessario per il sostentamento e a lavorare alla riparazione dei tragitti attraversati al fine di agevolare il transito dei soldati che sarebbero passati in quei luoghi.
Il suo distaccamento lasciò, dunque, Aosta il 28 maggio 1800 a mezzogiorno; 24 ore dopo si trovava già ai 2.827 metri di altitudine della Finestra di Champorcher.
In quel lasso di tempo Fabrègue si era occupato di riunire tutti i paysans
intercettati nei vari villaggi raggiunti per poi impegnarli nei punti che necessitavano riparazioni lungo i sentieri.
Camus, invece, era incaricato di mappare i luoghi e di raccogliere informazioni tra gli abitanti della zona.
Dalla sua relazione, infatti, si apprende che fare passare dei cannoni dalla Finestra di Champorcher per farli scendere fino a Bard era quasi impossibile, soprattutto considerate le difficili condizioni del tracciato; adattare quest’ultimo al transito avrebbe richiesto tanto tempo, spese troppo onerose e addirittura l’uso di esplosivi.
Far passare, invece, la sola fanteria, avrebbe richiesto di organizzare un accampamento presso la chapelle du Cray
(cappella del Crêt, 2.014 m), dalla quale far partire le truppe in un secondo momento in modo tale che queste potessero poi traverser les neiges du col de la Fenêtre dans le moment le plus favorable.
Probabilmente - sempre seguendo le considerazioni dell’ufficiale del Genio - poteva passare lassù anche la cavalleria, ma sarebbe stato necessario, dopo il transito, farla seguire immediatamente da una colonna di fanti necessari a ripristinare il percorso.
Inoltre, secondo alcune testimonianze raccolte tra i cogneins
- qui m’ont paru très dignes de foi et suffisamment instruits
-, le postazioni occupate dal nemico lungo la valle di Champorcher potevano essere aggirate passando attraverso molti sentieri non segnalati sulle carte, mais qui sont connus dans le pays.
In ultimo, dalla relazione si apprende che la comunità di Cogne poteva fornire le risorse sufficienti al passaggio di una colonna: sia per quanto riguardava i viveri, sia per ciò che concerneva il foraggio e i muli; in più si potevano trovare guide très intelligents et très sûrs et beaucoup d’habitants disposés à servir les Français de tous leurs moyens.
Probabilmente queste ultime affermazioni facevano, per così dire, il paio con una certa propaganda secondo la quale bisognava “preoccupare” il nemico.
In effetti, è lo stesso Camus a dichiarare che quanto fatto dalla sua missione fino a quel momento, ossia “il grande movimento dato agli abitanti di tutti i villaggi, le voci dell’arrivo prossimo di una colonna dotata di cannoni e l’occupazione del Crêt da parte di un distaccamento”, poteva effettivamente inquieter l’ennemi
fino a fargli credere di essere circondato da quel versante montuoso: J’ai même la certitude que deux hommes ont passé hier secrétement le col et ont pris le chemin de Champorchier; il n’y a pas de doute que ces deux hommes ne soient des espions.
Comunque sia, propaganda e strategie di guerra a parte, il castello di Bard capitolò il 1° giugno.
(1) Le Duché d’Aoste, 19 giugno 1901. (2) Nato ad Artigues-près-Bordeaux (Gironda, Nuova Aquitania), Camus vantava un eccellente stato di servizio che gli valse la Legione d’Onore (1804); i suoi brillanti meriti nelle campagne successive gli permisero di essere nominato, capo di battaglione di Fanteria (1806), poi chevalier de l’Empire
il 9 settembre 1810 ricompensa rimessagli personalmente da Napoleone, Il 19 maggio 1811 fu promosso - a titolo postumo - colonnello, appena tre giorni dopo essere caduto in battaglia dove si trovava per l’ennesima volta in prima linea. T. Dupuy, Les soldats cévenols de la Grande Armée, II - Le commandement du 28ème léger, p. 7 in Le lien des chercheurs Cévenols, n. 132, janvier/mars 2003. (3) Secondo alcune cronache nel mese di settembre del 1799 un corpo di truppe francesi passò per il collo di Fenêtre con intenzione di venire sotto il forte di Bard: G. Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. 5, 1839, p. 311.