Una rissa di fine ‘800 alle porte di Cogne
Le cronache giornalistiche valdostane di un tempo hanno raccontato tante volte di incidenti avvenuti in occasione delle partenze dei coscritti per il Distretto Militare di Ivrea.
Quegli appuntamenti, infatti, erano spesso momenti in cui la scazzottata diventava facile, ciò soprattutto quando i giovani, durante il loro viaggio di trasferimento, attraversavano i vari villaggi situati lungo il loro percorso.
Ecco il racconto di uno di quei momenti di tensione, fattaccio che si verificò il 14 febbraio 1897 nella valle di Cogne.
Uno dei giornali che diede risalto a quanto accadde esordì con un titolo emblematico: Une bagarre fin de siècle.(1)
Infatti, la partenza da Cogne dei coscritti fece registrare, per l’appunto, une scène typique, come si diceva allora; “scenari selvaggi” che, secondo la stampa del tempo, se vérifient depuis quelques temps avec une insistance qui étonne.(2)
Comunque sia, a Cogne era usanza che i parenti e gli amici delle giovani leve accompagnassero i ragazzi per un breve tratto di strada, giusto il tempo di un ennesimo saluto prima che leurs braves qui se rendaient au district militaire
abbandonassero la vallata.
Giunta la comitiva ad Epinel, però, lo spirito campanilista fece la sua comparsa e i cogneins
cominciarono ad insultare pesantemente gli épinolens
che, però, non raccolsero più di tanto la provocazione.
L’incidente si ridusse, dunque e solamente, a quelle offese verbali e poiché il giorno era ormai alle porte i giovani furono accompagnati plus en bas encore
dai loro conoscenti e familiari: enfin, on s’embrasse, on crie plus fort, on se sépare.(3)
Dopo i saluti, i parenti e gli amici girarono i tacchi e ovviamente ritornarono sui loro passi.
Una volta giunti ad Epinel, però, si verificarono nuove tensioni: gli insultatori la pagarono molto cara; poiché le donne d’Epinel, che più di tutti si sentivano offese, aizzarono i loro mariti ed i loro figli ad andare a chiedere la ragione dell’insulti ai motteggiatori. Dalle parole vennero ai fatti, ed allora pugni, calci, bastonate, colpi di sasso piovvero da ogni parte. Perfino le donne inferocite presero parte alla baruffa, menando botte da orbi.(4) Quando furono stanchi, e ne ebbero messi una mezza dozzina fuori di combattimento e fugati gli altri, cessarono di bussare.
I carabinieri fecero numerosi arresti, ma dopo poche ore, d’ordine della Procura, i feritori furono rilasciati liberi, perché le ferite riportate dagli sconfitti sono dichiarate guaribili in dieci giorni.(5)
Secondo i giornali Le Duché d’Aoste
e Le Mont-Blanc
furono, invece, i cogneins
a provocare le donne di Epinel. Gli abitanti della parte alta della vallata avrebbero, infatti, urlato: faites sortir vos maris, nous les attendons.
Il risultato di quelle intemperanze?: 7 hommes sont atteints assez grièvement, 4 arrêtés.(6)
Non a caso, il giornale Le Mont-Blanc
concludeva amaramente: un beau résultat, en vérité; tout celà pour ne pas savoir retenir sa langue.
Immagine di copertina: il villaggio di Epinel.
(1) Le Duché d’Aoste, 24 febbraio 1897. (2) Così si esprimeva un giornale relativamente ai tafferugli avvenuti in precedenza nel mandamento di Quart tra i giovani di Fénis e quelli di Saint-Marcel, Le Valdôtain, 13 giugno 1888. (3) Le Mont-Blanc, 19 febbraio 1897. (4) Il giornale Le Duché d’Aoste
del 24 febbraio 1897 si espresse così: on se bat, on s’injurie, on se prend par les cheveux et la bagarre bat son plein. (5) L’Alpino, 26 febbraio 1897. (6) Le Mont-Blanc, 19 febbraio 1897.