A cavallo in cima al Pousset
La Pointe du Pousset
è una montagna valdostana che appartiene al massiccio del Gran Paradiso.
Si tratta di una suggestiva piramide di roccia che raggiunge i 3.046 di altitudine e che sovrasta i villaggi di Epinel e di Crétaz (valle di Cogne).
Nella seconda metà dell’Ottocento, allorché il primo turismo cominciava ad affacciarsi nella zona, si sentì l’esigenza di avere un bel sentiero che da Crétaz raggiungesse la vetta. Ciò non solamente per la suggestiva escursione che si poteva compiere, ma perché la montagna sarebbe potuta diventare una sorta di base d’appoggio per la ben più ardua salita alla vetta della Grivola (3.969 m). Montagna, quest’ultima, che per quanto attirasse l’interesse di molti turisti, più volte ha rappresentato la gioia e i dolori dell’alpinismo di quei tempi.
Facilitare l’ascension de la Grivola, era dunque lo scopo prioritario dei lavori da organizzare lungo il Pousset.(1)
Tolto questo, anche quest’ultimo monte era diventato piuttosto gettonato dagli alpinisti, al punto che nel 1867 la cosa spinse qualcuno a proporre addirittura un nome più dignitoso per quella piramide, soprattutto in considerazione della sua altitudine: Grande Tour.(2)
Si trattava, comunque sia, di una ascesa particolare, dato che andare fin lassù non era una semplice passeggiata: il viaggiatore inglese W. H. Haines, che nel 1873 vi era salito accompagnato da una guida d’eccezione come l’abbé
Jean-Pierre Carrel, riteneva trattarsi di une ascension en toute forme, impresa che li aveva impegnati per oltre cinque ore.(3)
Fu proprio anche nel dare la notizia di quella scalata che il giornale locale Feuille d’Aoste
suggerì ai cogneins
due proposte per attirare in zona più turisti.
Il primo consiglio dato era quello di far costruire un bivacco al chalet superiore del Pousset, in modo tale che gli ascensionisti potessero trascorrere la notte prima di tentare la Grivola; quindi, in seconda battuta, quello di far realizzare un sentier en zigzags au sommet de la “grande côte du Pousset”.
Se per il bivacco l’importante spesa poteva essere sostenuta anche solo da un privato - che poi si sarebbe rifatto del denaro impegnato facendo pagare una tariffa ai turisti interessati - il costo per realizzare il sentiero sarebbe stato meno caro. Si sarebbe trattato - si diceva allora - semplicemente di fare tracciare un sillon d’environ un kilomètre de longueur sur une côte couverte de gazon.
I fondi necessari potevano, poi, essere raccolti tra gli albergatori e tra gli abitanti di Cogne e, se necessario, dal Comune stesso. Nel novembre 1873, un giornale dell’epoca sosteneva che un impegno del genere avrebbe certamente centuplicato gli affari locali.(4)
La cosa, infatti, fu subito messa in essere e ciò grazie all’intraprendenza del rettore Carrel e dell’albergatore locale Guichardaz,(5)
tanto ché nella primavera successiva risultava che “per facilitare le sottoscrizioni del sentiero che collegava Cogne al Grand Pousset, M. Perrod, percepteur de Gignod" si era incaricato di raccogliere anche ad Aosta le offerte; a quel momento la cassa conteneva già 87,50 lire.(6)
Agli inizi di settembre del 1874 il lavoro messo in opera risultava déjà à bon port. Infatti, il tratto che scendeva dalla vetta jusqu’au sentier des vaches du chalet
era terminato e due signorine inglesi avevano già raggiunto l'arête
a dorso di mulo.
La cosa rallegrava tutti; più che altro concedeva speranza al fatto che il sentiero potesse diventare ancora più agevole e sicuro.
Comunque sia, a detta delle cronache il percorso sarebbe stato portato finalmente a termine in un mese e une cabane
avrebbe trovato spazio nei pressi della vetta.(7)
In realtà nel corso del 1875 i lavori erano ancora da concludere,(8) per quanto risultava essere stata compiuta un’ascensione addirittura a cavallo.(9)
Di lì a poco il sentiero per il Pousset fu portato a termine, diventando così uno dei tragitti primi dell’escursionismo nella valle di Cogne.
Appartiene a quel drappello di tracciati “pionieri” sia sentieristici, sia alpinistici che aprirono la strada - è proprio il caso di dirlo - ai mille altri di cui la zona è ricca.
(1) Feuille d’Aoste, 17 giugno 1874. (2) Feuille d’Aoste, 27 agosto 1867; l’articolo è firmato P. A. (3) Feuille d’Aoste, 19 novembre 1873. (4) Feuille d’Aoste, 19 novembre 1873. (5) Feuille d’Aoste, 29 aprile 1874. (6) Feuille d’Aoste, 25 marzo 1874. (7) Feuille d’Aoste, 9 settembre 1874. (8) Feuille d’Aoste, 19 novembre 1873. (9) Feuille d’Aoste, 19 maggio 1875.
Nell'immagine di copertina: Il Pousset, il Trayo e il Monte Bianco. Foto che ho scattata il 12 agosto 2021.